martedì 15 novembre 2011

Finita l'occupazione di Zuccotti Park

La polizia vien di notte. Precisamente alle 2 a.m., come si dice lì. I manifestanti che da due mesi stavano occupando Zuccotti Park per protesta contro lo strapotere dell'élite finanziaria (l'uno per cento) di Wall Street, stavano dormendo nelle loro tende. E all'improvviso è arrivato il NYPD a intimargli di liberare l'accampamento in venti minuti. Circa duecento dimostranti hanno reagito e sono stati portati via di peso, con destinazione la cella. Gli altri se ne sono andati con le loro gambe, per poi tornare ad occupare questa mattina le altre piazze della zona. In questo momento sono a Foley square. Il sindaco della città di New York, Micheal Bloomberg, si è assunto tutte le responsabilità dello sgombero, spiegando che è stato deciso, di comune accordo col proprietario del parco (che è privato), per tutelare la salute pubblica ed evitare rischi di incendi.
Se l'arrivo della polizia era immaginabile, l'orario e i modi in cui questo è successo hanno davvero dell'incredibile. Autorità pubbliche che giungono nottetempo a scacciare dei manifestanti pacifici e indifesi da un parco dove erano accampati da più di due mesi e soprattutto senza alcun preavviso, non si erano mai viste. Gli Stati Uniti, che si vorrebbero fare "esportatori di democrazia" nel mondo, dovrebbero prima rileggersi il proprio Primo Emendamento. I giornalisti che documentavano gli eventi sono stati trattati alla stregua degli occupanti e gli è stato impedito di fare il loro lavoro.
Tutto ciò è, prima di tutto, un vero peccato. Occupy Wall Street stava diventando il miglior esempio di democrazia partecipativa e diretta. Le decisioni venivano prese dall'assemblea generale dove ognuno valeva il proprio voto. Pian piano si faceva strada il manifesto del movimento, con le richieste definite e concrete che l'opinione pubblica americana gli chiedeva. L'organizzazione era perfetta, c'erano zone dove mangiare, dove dormire, dove curarsi, perfino una biblioteca e un efficiente ufficio stampa che teneva i rapporti col mondo esterno; ognuno aveva il proprio compito. Ora tutto ciò non c'è più e probabilmente non ci sarà una nuova occupazione qualche isolato più in là. Ciò che resterà sarà però l'insofferenza di quel 99 per cento di cittadini verso la parte rimanente della società che sta rubando loro il futuro.

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