venerdì 2 dicembre 2016

Cosa voto al Referendum

Domenica si vota il referendum sulla riforma della Costituzione. Con Muovere Le Idee abbiamo cercato di fornire tutti gli strumenti per informarsi, da un video di 15 minuti ad un dibattito di un’ora e mezza, insieme ad un sacco di link per approfondire. Si trova tutto qui.
Mancano due giorni, quindi è ora che anch'io vi dia la mia opinione non richiesta a riguardo, come sta già facendo tutta la vostra bacheca di Facebook.
Se state cercando argomenti forti e toni urlati, avete sbagliato indirizzo. Non parteciperò a questa battaglia di fango e slogan a cui stiamo assistendo da molti mesi ormai. A farmi scaldare non sarà certo una riforma né carne né pesce come questa.
Io la riforma l’ho letta. E, pur essendo ignorante su molte cose, la Costituzione e le istituzioni sono argomenti su cui sono abbastanza ferrato. Proprio per questo mi sento di dire la mia.
A mio avviso, l’obiettivo della riforma di semplificare e razionalizzare resterà una mera speranza. Se anche uno può condividere queste finalità, le soluzioni trovate sono assolutamente sbagliate. Nel migliore dei casi, resterà tutto complicato e inefficiente come è adesso, semplicemente con procedure diverse. Nel peggiore dei casi, avremo stato e regioni in perenne conflitto (di nuovo, come dopo la riforma del 2001) e un parlamento paralizzato, il che favorirà un governo forte capace di fare il bello e il cattivo tempo. Una riforma che, con il presunto obiettivo di semplificare e velocizzare, ridurrebbe gli spazi di confronto. Non a caso in quei pochi punti in cui sembra aprire ad una maggiore partecipazione dei cittadini alla politica, in realtà si rimanda tutto a leggi successive, che chissà se arriveranno mai.
Con la logica del cambiamento fine a se stesso e della velocità, non si va da nessuna parte. In un paese messo in ginocchio dalla criminalità organizzata, dalla corruzione, dall’evasione fiscale ce ne sono di cambiamenti da fare. Altro che la costituzione. I sostenitori di questa riforma credono che per far funzionare le istituzioni serva cambiarle, quando invece il problema è nella qualità della classe politica che le occupa. Qualità che è sempre più scarsa.
Per questi motivi, voterò NO.
(Non ho parlato del merito perché sarebbe un discorso troppo lungo, se però qualcuno vuole parlarne resto a disposizione).

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