tag:blogger.com,1999:blog-5287769799403024378.post5796811312642933724..comments2023-02-27T12:09:51.216+01:00Comments on Blog di Fabio Fontana: Cosa sono destra e sinistra in politicaFabio Fontanahttp://www.blogger.com/profile/04794828710041807374noreply@blogger.comBlogger1125tag:blogger.com,1999:blog-5287769799403024378.post-83211167387167818172016-06-07T20:47:52.723+02:002016-06-07T20:47:52.723+02:00In politica, la discriminante tra destra e sinistr...In politica, la discriminante tra destra e sinistra è riconducibile a due ossessioni:<br /><br /> - la prima (il tormento della destra) è la fobia verso gli elementi percepiti come incompatibili con i modelli in uso nella società;<br /><br />- la seconda (l’assillo della sinistra) è l’intolleranza nei confronti dei modelli che appaiono imposti dalla società. <br /><br />Per afferrare il significato di queste righe, occorre spiccare un salto indietro negli anni, ricordandoci le principali inquietudini che ci hanno assalito durante il processo d’inserimento nella società, quando, da bambini, abbiamo intrapreso a frequentare la scuola, meglio: la classe. <br />Proprio all’interno della classe abbiamo avuto a che fare con un compagno fonte di un certo disagio: era il “cattivo Giannino”, lo scolaro dall’atteggiamento irriguardoso e dal profitto non proprio brillante, l’alunno seduto all’ultimo banco che quasi certamente ti rubava la merenda, l’abituale ritardatario munito di un solo quaderno, deformato dalle innumerevoli orecchie e zeppo di orribili scarabocchi, il delinquentello dal quale era meglio tenersi alla larga, se non volevi ritrovarti con qualche livido o col grembiule strappato. Ancora: l’irrecuperabile discolo che aveva l’impudenza di mostrare il pistolino alla compagna del secondo banco e che, al rientro dal gabinetto, emanava un terribile odore di sigaretta. <br />Certamente il “cattivo Giannino” ha costituito, per chi più e per chi meno, un cruccio all’interno della classe/società. Non dobbiamo però scordarci di un altro compagno, origine di angosce forse più devastanti, era il “bravo Pierino”, rampollo di buona famiglia: lo scolaro che occupava il primo banco, attento alla lezione, rispettoso verso gli insegnanti, premuroso nei confronti dei compagni indigenti, beneducato, vestito in modo consono con l’ambiente frequentato, mai spettinato, provvisto di libri foderati e disposti bene in ordine. Quello che riponeva con cura le matite nell’astuccio dopo averle usate, che eseguiva con diligenza i compiti assegnati, nella cui pagella erano riportati i voti più alti, che tutte le mattine sostava davanti al portone della scuola per almeno cinque minuti, nell’attesa della campanella d’ingresso. <br />Un modello da imitare, la pietra di paragone quando percepivamo l’ansia di non essere all’altezza nella competizione sociale, e ogniqualvolta il rimbrotto del genitore, o l’osservazione dell’insegnante, facevano riferimento, più o meno sottinteso, a quella figura. <br />Era proprio il “bravo Pierino” che ci turbava particolarmente, soprattutto quando lo avvertivamo imposto dalla società come modello comportamentale. <br />E’ di fondamentale importanza rimarcare che il “bravo Pierino”, nei propositi della presente “trattazione”, non è da considerarsi bravo in senso assoluto, ma come modello di riferimento che la società, a volte sbagliando, valuta positivamente, ma soprattutto che pretende di imporci. Analogamente il “cattivo Giannino” non va inteso come sicuramente riprovevole, ma come elemento che la società, cadendo non di rado in errore, considera negativamente. <br />Si può osservare come il disagio generato della figura del “bravo Pierino” prevalga nelle persone emotivamente a sinistra, mentre la fobia nei confronti del “cattivo Giannino” sia una peculiarità della destra.<br /><br />Biasimo Inversohttps://www.blogger.com/profile/12879317108833909893noreply@blogger.com