Tesina sulla decrescita - La traduzione pratica delle otto erre

LA SOBRIETÀ
Tra le conseguenze negative dell'attuale sistema della crescita, vi è quella di aver cancellato nell'arco di una generazione quella abitudine a non eccedere nel consumo di cose inutili.
Un'esempio è il riscaldamento degli edifici. Molti si sono abituati ad avere in casa una temperatura di 24 gradi d'inverno e andare in giro con una t-shirt. Oltre a essere dannoso per l'ambiente, questo aumenta le possibilità di ammalarsi per i forti sbalzi con l'esterno. Poi magari le stesse persone lavorano in uffici che tengono il termostato impostato sui 22 gradi in estate, tanto da indurli ad andare sul posto di lavoro in giacca e cravatta tutti i giorni. Per non parlare dei negozi che tengono sempre le porte spalancate sia con il riscaldamento acceso nei mesi invernali, sia con il condizionatore a palla in quelli estivi.
Altro esempio è l'acquisto di beni inutili. Qual è il senso di utilizzare mesi di stipendio per acquistare automobili ultimo modello che ci servono solo per restare incolonnati ore e ore? Dobbiamo smettere di farci circuire da pubblicità dannose il cui unico scopo è di spingerci ad acquistare beni inutili.

L'AUTOPRODUZIONE
La necessità di lavorare sempre più ore e fare sempre più straordinari ha tolto tempo anche ai piccoli e belli lavori domestici come la cura di un orto casalingo o l'autoproduzione di yogurt, marmellate, passate di pomodoro, ma anche la pasta e il pane e le verdure sottolio e sottaceto.
Prendiamo l'esempio dello yogurt. Quello prodotto industrialmente, per arrivare sulla nostra tavola, percorre dai 1.200 ai 1.500 chilometri, costa 5 euro al litro, viene confezionato al 95% in vasetti di plastica quasi tutti monouso, raggruppati in imballaggi di cartoncino e subisce trattamenti di conservazione che spesso non lasciano sopravvivere i salutari batteri da cui è stato formato. Lo yogurt autoprodotto facendo fermentare il latte con opportune colonie batteriche, invece, non deve essere trasportato, non richiede confezioni e imballaggi, costa il prezzo del latte, non ha conservanti ed è ricchissimo di batteri. È quindi di qualità superiore, costa molto meno e non produce emissioni di anidride carbonica derivanti dal trasporto e dalla costruzione dei contenitori.

LA RIDUZIONE DEGLI SPRECHI
La lotta allo spreco è un punto imprescindibile del progetto dello decrescita. Ed ha margini di intervento davvero ampi, basti pensare che solo lo spreco annuo di cibo costa all'Italia il 3% del Pil.
La battaglia contri gli sprechi si deve combattere su molti fronti:
- nell'energia, rendendo più efficiente la rete elettrica, eliminando il consumo degli elettrodomestici in stand-by, ponendo maggiore attenzione alle fasce orarie, passando ad una illuminazione più efficiente (a livello mondiale potrebbe far calare la domanda energetica del 12%);
- nell'edilizia, realizzando delle riqualificazioni energetiche che possono abbattere i consumi del 20-25% e costruendo gli edifici nuovi con le moderne tecniche di isolamento termico, che peraltro hanno costi molto contenuti (solo 100 euro in più al metro quadro);
- nei trasporti, incentivando l'utilizzo del trasporto pubblico, dopo che sia stato reso davvero conveniente, e tassando i trasporti inutili come quelli dei prodotti che arrivano da lontano anche se prodotti dello stesso tipo sono fabbricati localmente;
- nei rifiuti, producendone di meno e costruendo gli oggeti in modo che siano più facilmente riciclabili.

COLLEGAMENTO: LE ENERGIE RINNOVABILI



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