Da diversi anni a questa parte, in molte scuole superiori di tutta Italia, si decide di riunire le tre ore mensili che per legge possono essere destinate ad assemblee studentesche, in pochi giorni scolastici gestiti autonomamente dagli studenti. Questa attività è comunemente detta cogestione. Nel nostro istituto di Caravaggio (liceo scientifico Galileo Galilei, ndr) questa iniziativa è stata collaudata nel tempo ed è diventata un evento annuale.
Ciononostante una larga fazione di insegnanti, personale della scuola e (perfino) studenti, porta avanti una vera e propria crociata nei suoi confronti.
Essi infatti sostengono che grazie alla cogestione si perdono importanti ore di lezione. Ma possono davvero nuocere alle nostre menti tre o quattro ore di latino e matematica in meno? Le argomentazioni di questi detrattori non finiscono qui. Infatti essi affermano inoltre che gli studenti partecipano poco e, coloro che ne prendono parte, non si comportano responsabilmente. Ciò è confutato dal fatto che le presenze di quest’anno sono state assai numerose (la media è 85,5%) e quasi simili ad un normale giorno scolastico. E, quanto all’idea che gli alunni sono irresponsabili durante questa manifestazione, va ammesso che non sono stati rilevati incidenti particolarmente gravi sotto il punto di vista del comportamento.
Per quanto riguarda, invece, la maggioranza delle persone della scuola, la questione è immediata: la cogestione è un’ottima attività, da ripetere e migliorare, per poche semplici ragioni.
Innanzitutto l’iniziativa parte dagli studenti, è organizzata dagli studenti ed è partecipata dagli studenti, che si dimostrano consapevoli del loro compito e lo adempiono nel migliore dei modi, specialmente gli efficienti rappresentanti di istituto, i quali sono a capo dei lavori. Pertanto essa aiuta a crescere il senso di responsabilità dell’individuo, sia preso singolarmente, che in un contesto più ampio, quale il suo gruppo, la classe o l’intera scuola. In secondo luogo la cogestione aiuta la socializzazione fra gli studenti e il reciproco scambio di idee, opinioni ed esperienze. Se poi entriamo nel merito dell’evento, ci accorgiamo che il fatto di trascurare per alcuni giorni le equazioni matematiche e le date di storia in favore di argomenti di attualità, che vertono su politica, società e cultura, può solo giovare alle nostre menti, che possono comprendere meglio i problemi che ci circondano.
Di certo la cogestione ha bisogno di miglioramenti qua e là, come una maggiore attenzione ai dettagli tecnici (la proiezione dei film, le aule dei corsi…) e una distribuzione migliore dei relatori; ma nel suo complesso è sicuramente un’eccellente attività che tutti hanno motivo per apprezzare.